“Effe” come Finestra: Storia di un liutaio napoletano.
Nel cuore del centro storico di Napoli, a piazza San Domenico Maggiore, c’è l’antico “Palazzo di Sangro di San Severo” e lungo la sua facciata, tra le finestre del piano rialzato, si scorge una gran finestra che è sede di una liuteria. Chi varca la soglia di questa bottega si immerge in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e si imbatte in Gaetano, un’artista che crea i suoi violini secondo le antiche tradizioni dei maestri liutai napoletani del ‘700.
Da oltre vent’anni Gaetano forgia i suoi pregiati violini partendo dal legno grezzo e, impiegando tantissimo tempo per realizzarli, trascorre in bottega la maggior parte della sua giornata, dove a fargli compagnia ci sono il suo gatto, Truciolo, e il suo canarino Pampuglio (“Pampuglie” cioè i trucioli in dialetto napoletano).
Nella sua bottega, in periodo pre-covid, era solito organizzare momenti culturali e musicali, sia per il piacere di stare in compagnia sia per condividere con i partecipanti la sua passione per la musica. Una passione che ha trasmesso anche alla sua adorata figlia, violoncellista, con la quale cerca di trascorrere più tempo possibile al di là dell’ambiente lavorativo.
Gaetano, in controtendenza con i tempi d’oggi, non ha sito web o profili social e affida la sua rete di relazioni alla finestra della sua bottega. Inoltre, godendo di una posizione strategica, beneficia sia della presenza di una clientela di settore ( nei pressi del Conservatorio Musicale di San Pietro a Majella di Napoli) sia della presenza dei turisti, cosicché i suoi violini sono venduti ed apprezzati in tutto il mondo.
Questa suggestiva bottega, avvolta dai forti chiaroscuri delle lampade, sembra l’interno di una cassa-armonica (in versione macro) dove la sua finestra “echeggia” verso il mondo esterno come i fori delle “ff” del violino. In questo posto magico e carico di buone “vibrazioni”, Gaetano è l’ “anima” dello strumento.